Formazione
Marziale

Perseguire la Via…

Un percorso, qualunque esso sia, ha un’origine, uno sviluppo, degli ostacoli lungo il cammino e un epilogo più o meno appagante.

Alla pratica marziale manca quest’ultima parte: per quanto lunga possa essere la ricerca, una volta intrapresa la Via la seguiremo per tutta la vita. Non sarà un obbligo, non graverà come impegno… Semplicemente, sentiremo la necessità di continuare ad esplorare quel mondo apparentemente infinito che è l’Arte Marziale. E lo faremo accompagnati dalla progressiva e crescente consapevolezza del “non sapere”: non esiste la parola fine all’esplorazione di sé.
Io ho scelto le Arti Marziali come strumento per indagare me stesso, superare i miei limiti e sondare la mia mente. Anche se ovviamente tutto ciò l’ho capito con il passare degli anni.

All’inizio è stata una passione profonda, un impeto che nasceva dal cuore, la voglia di conoscere queste antiche arti orientali e farle mie…

Con il tempo, tra incontri singolari e viaggi entusiasmanti, ho finito per scoprire la vocazione per l’insegnamento! Nell’assistere i miei maestri ho acquisito sempre più competenze, finché non mi sono sentito sufficientemente preparato per aprire la mia prima scuola indipendente. Il corso è stato un successo, quindi non ho tardato ad ampliare gli orizzonti, aprendo altre filiali in tutta la provincia.

Nel 2019 ho riunito tutte le mie scuole sotto lo stemma di Wǔ Dào Duì (si legge “vu dào duéi”), il Team della Via Marziale, la cui ragion d’essere è ampiamente approfondita nella pagina dedicata!

Ma facciamo un passo indietro, ripercorrendo la mia formazione dalle origini…

Ho iniziato a praticare Kung Fu all’età di sette anni, ma per qualche motivo non ho trovato quello che stavo cercando. Onestamente oggi non ricordo molto di quella prima esperienza, durata circa un anno. So soltanto che il paese dove sono nato al tempo non aveva altro da offrire in ambito marziale, quindi ho ripiegato sul nuoto, lo sci in inverno, e i campi da basket, intervallati da qualche lezione di ginnastica acrobatica.

All’età di 15 anni ho finalmente avuto modo di approcciarmi al Karate Gōjū-ryū, uno stile giapponese che, come il più famoso Wing Chun cinese, deriva dall’antico stile di Kung Fu della Gru Bianca. Qui ho affrontato le prime esperienze agonistiche, sia nei Kata che nel Kumite.

C’era ancora qualcosa che non andava, una discrepanza tra quello che stavo facendo e quello che cercavo, ciò che nel mio immaginario rappresentava l’idea di Arte Marziale.

Dopo due soli anni di allenamento decisi così di passare ad uno stile cinese, lo Shaolin Kung Fu, presso la scuola Hu Long Wushu Kung-Fu, sotto la guida di Giulio Betti e Fabrizio Martinuzzi. Ecco che all’improvviso mi riconoscevo nella disciplina praticata!

Ho completato l’iter delle cinture, fino al primo grado di nera all’interno della Federazione Sportiva FIWUK, vincendo gare in tutta la Toscana, fino a conseguire il riconoscimento massimo, la medaglia d’oro agli italiani del 2012, a Merate.

All’interno di questo meraviglioso percorso ho avuto modo di sperimentare altri stili appartenenti all’ampia gamma del Kung Fu cinese, come gli imitativi della Mantide (Tang Lang Quan, con il M° Mario Picconi) e del Leopardo (M° Shaosong Huang), il Sanda o Sanshou con l’amico e istruttore Michele Batazzi e con il M° Shi Yan Hui, il Qi Gong ed il Zhan Zhuang (esercizi di respirazione e di immobilità abbinati all’allenamento ideomotorio).

Ma la voglia di mettermi in gioco non faceva che aumentare, così ho testato nuove discipline come il Muay Thai, con Giorgio Petrosyan , ed il Systema russo, con il M° Andrey Karimov. Sebbene siano state brevi esperienze, ho capito che questi generi non erano nelle mie corde.

Per sopperire alla lacuna tecnica del combattimento sportivo, spesso escluso dalle sedute di allenamento delle discipline tradizionali (in Italia), ho avviato un percorso parallelo con la Kickboxing, sotto la guida degli amici e istruttori Iacopo Franci e Riccardo Mura. Ho tuttavia escluso la pratica agonistica, per potermi dedicare contemporaneamente ad altri stili tradizionali.

Durante gli studi universitari ho infatti avuto modo di allenarmi con il M° Giacomo De Angelis, tre anni di duro lavoro sullo stile Wing Chun, comprensivo di un approccio alle basi del Meihua Quan.

Successivamente mi sono dedicato al Kenpo Cinese con il M° Raffaele Bernabei, ma sono stato costretto a fermarmi al grado di cintura blu per motivi lavorativi.

Ho investito poi due anni allo studio dell’Aikido, con il M° Stefano Bartoli, ormai in astinenza dal rigore degli stili giapponesi! Gli stessi impegni personali mi hanno purtroppo costretto ad abbandonare il dojo dopo soli due esami, così come è avvenuto per il corso di Shaolin Wugulun, che ho potuto soltanto avviare con il M° Marco Pallassini.

Nel frattempo però gli allenamenti di Kickboxing mi hanno portato al conseguimento del secondo dan di cintura nera, all’interno della Federazione Sportiva FederKombat, presso la quale ho portato a termine anche i corsi di formazione di allenatore e successivamente di istruttore, specializzandomi nella disciplina delle Musical Forms, più vicina agli stili tradizionali a me cari e capace di spaziare su settori diversi come l’acrobatica e l’utilizzo delle armi bianche.
È stata proprio l’intenzione di affinare le mie abilità di insegnante che mi ha spinto a seguire il corso di formazione Wushu con il M° Giuseppe Gualdani, disciplina che continuo a praticare di tanto in tanto con la M° Arianna Scarselli.

Nel 2019 ho esplorato due nuovi mondi: quello dell’Ashtanga Vinyasa Yoga, sotto la guida esperta di Tamara Klauza, e quello del Jujutsu giapponese (Daitō-Ryū Aikijūjutsu e Katori Shintō-ryū), con l’amico e istruttore Jacopo Brogi e il M° Roberto Granati, fermandomi al grado di cintura verde.

Intanto ho continuato ad approfondire il Kung Fu Tradizionale attraverso stage intensivi con maestri come Liu Peng e Andrea Nardi.

Naturalmente, non ho mai smesso di praticare quotidianamente il Qi Gong e il Zhan Zhuang, aspirando a conseguire la percezione e l’armonia tipiche delle arti marziali interne cinesi.

A luglio 2021 ho conseguito la qualifica di istruttore di Wushu Kung Fu Tradizionale presso il Centro Sportivo Educativo Nazionale, specializzandomi nelle discipline dello Shaolin e del Qi Gong, ed integrando alcuni importanti aspetti dello stile Wing Chun.

A giugno 2022, per completare il percorso formativo nella federazione CSEN, ho superato l’esame regionale per il conseguimento del grado di cintura nera di secondo duan nella disciplina Shaolin Kung Fu..

Negli ultimi anni ho partecipato ai ritiri formativi di una settimana organizzati dal maestro Fan Shaojie, dello Shaolin Kulturcenter di Göteborg, e dal già citato M° Marco Pallassini, di Siena. Durante i seminari ho approfondito le mie conoscenze sul Kung Fu Shaolin, sul Qi Gong e sul Zhan Zhuang, e ho potuto condividere le mie ricerche presentando ad un vasto pubblico internazionale il saggio Frammenti di una conoscenza perduta”.

Ad oggi la mia pratica continua all’interno dei gruppi nei quali insegno, integrata con sessioni di Qi Gong e di Shorinji Kenpo sotto la guida del M° Vincent Wang e del M° Qin Xiping (秦西平).

Il conseguimento della laurea magistrale in Management dello Sport e delle Attività Motorie (giugno 2024) ha aggiunto qualifiche e competenze al mio curriculum formativo, che si è ulteriormente ampliato con un Master in Psicologia dello Sport (settembre 2024), concernente tematiche come la gestione dell’ansia, dello stress e delle emozioni, la Mindfulness, il Mental Training, l’allenamento ideomotorio, il rilassamento con training autogeno, il burnout e l’overtraining, e varie tecniche per migliorare la performance ed il lavoro individuale e di squadra.