Gli effetti del Qi Gong e dell’Allenamento Ideomotorio sulla Fibromialgia

Uno studio pilota

Sinossi

La patologia nota come Fibromialgia, o Sindrome Fibromialgica (definita anche Disfunzione Neurometamerica), è un disturbo reumatico cronico caratterizzato da un diffuso dolore muscoloscheletrico.
Lo scopo di questo studio pilota è mostrare come le tecniche di Qi Gong e di Allenamento Ideomotorio possano migliorare le funzioni generali, lo stato psicofisico e i sintomi dei pazienti fibromialgici.

Allo studio hanno partecipato quattro soggetti (donne di età, estrazione sociale, vissuto e manifestazioni dei sintomi diversi tra loro), per un totale di 22 lezioni online della durata di un’ora ciascuna, distribuite su un periodo di 8 mesi: da giugno 2023 (prime interviste e introduzione del progetto) a gennaio 2024. Durante tali incontri le partecipanti hanno alternativamente appreso gli esercizi e le tecniche proposte, e risposto ai quesiti circa la storia clinica personale e gli effetti delle pratiche eseguite.

Per quanto riguarda le tecniche insegnate, sono state distribuite su quattro fasi distinte, partendo dalle più semplici (ginnastica articolare, respirazione diaframmatica, Qi Gong di base, prime visualizzazioni per stimolare la propriocezione e raggiungere la “calma della mente”), fino ad arrivare a quelle più complesse: la sequenza di Ba Duan Jin Qi Gong, le varie posture di Zhan Zhuang (una tipologia di Qi Gong statico con associati specifici esercizi di allenamento ideomotorio), e tecniche di meditazione e visualizzazione guidata progressivamente più profonde ed elaborate.

Per valutare i progressi sono stati assegnati sia una scheda di presentazione (dove si richiedeva alle partecipanti di inserire la propria storia clinica e personale) che 2 questionari: il RFIQ (Revised Fibromyalgia Impact Questionnaire) e una scheda di autovalutazione mensile contenente 22 domande su sintomi e altri fattori, alle quali dare una risposta compresa in una scala da 1 a 10 o in percentuale.

Dall’analisi dei RFIQ è risultato che due partecipanti hanno conseguito miglioramenti del 48,5% e del 31,87%, mentre le altre due, meno costanti nella pratica e con un minor numero di dati forniti, hanno avuto l’una un miglioramento del 13%, l’altra un peggioramento del 13,9% (quest’ultima a fronte di una difficile situazione familiare, e con meno ore di pratica all’attivo).
Le 22 domande hanno fornito risultati promettenti, soprattutto nei seguenti ambiti: coordinazione dei movimenti, problemi di concentrazione, vertigini, ansia e depressione (negli ultimi tre ambiti per un soggetto il miglioramento è stato addirittura del 100%).

Da questo studio pilota abbiamo evinto che la combinazione degli esercizi sopra descritti, insieme alle tecniche di allenamento ideomotorio, di respirazione e di meditazione, ha la potenzialità di migliorare significativamente la condizione Fibromialgica, purché la pratica sia metodica e costante. È importante, infatti, che le tecniche del corpo e della mente siano corroborate e “unite” da un profondo lavoro di propriocezione e ascolto di sé.
Abbiamo constatato inoltre che l’insorgere della Disfunzione Neurometamerica deriva dalla concomitanza di due o più traumi, dei quali è fondamentale scoprire lo specifico impatto emotivo, origine dello squilibrio del Sistema Nervoso e di quello Bioelettrico.
È necessaria quindi un’approfondita indagine psicologica per definire e imparare a gestire il lato emotivo della patologia, che spesso ruota attorno all’ambito delle relazioni affettive e familiari, chiave di integrazione tra gli aspetti dell’essere umano, tra quest’ultimo e i suoi simili e tra il soggetto e l’ambiente che lo circonda.