Arti Marziali e crescita personale

Sincronizzare il respiro al ritmo del proprio cuore, placare la mente liberandola dai pensieri ossessivi, forgiare il corpo affinché si adatti ai diversi stili di vita…
Questi sono soltanto alcuni aspetti dell’ampio panorama culturale, medico e sportivo abbracciato dalle discipline marziali.
Spesso, soprattutto in occidente, gli “sport da combattimento” vedono come unico scopo quello di sconfiggere l’avversario sul ring, o di sapersi difendere per strada. Di conseguenza, la preparazione nel dojo è incentrata sullo sviluppo delle capacità che hanno maggior rilievo ai fini di tali obiettivi.

Ritengo questo punto di vista incompleto, soprattutto se messo a confronto con l’esorbitante quantità di conoscenze e studi raccolti nei secoli attorno all’argomento.

Le Arti Marziali tradizionali spaziano dalla fisiologia alla medicina, dalla mistica alla psicologia, dalla meccanica del gesto alla filosofia orientale… Fino ad abbracciare timidamente discipline come l’ipnosi e lo studio delle energie sottili.

Ecco quindi perché le Arti Marziali si completano soltanto integrandosi con altri rami del sapere antico: la medicina tradizionale cinese, quella ayurvedica, il Qi Gong, la meditazione… Un lungo percorso che mira al conoscimento della propria persona e al raggiungimento dell’equilibrio tra corpo, mente e spirito, tra yin e yang, tra individuo e ambiente. Sinergie tali da trasformare completamente l’esistenza del praticante. 

Queste conoscenze, ereditate da una cultura talmente lontana – nello spazio e nel tempo – che rischia di scomparire, sono gli argomenti che affronterò nelle prossime pagine, cercando di colmare il vuoto che ancora una volta si è formato tra i diversi rami delle antiche scienze.