Ti è mai capitato di sentire il desiderio di partire?
Ad un certo punto del nostro percorso è accaduto a tutti.
Può essersi trattato di un capriccio momentaneo, di una necessità profonda, di un richiamo energetico o spirituale.
Eppure una mattina abbiamo aperto gli occhi sulla nostra vita quotidiana e abbiamo percepito il bisogno di spezzare la routine, di salire sul primo volo… Già, verso dove?!
Come il destino e le passioni mi hanno guidato verso l’India
Cosa determina la scelta della destinazione più importante?
Il primo viaggio, il più avventuroso, quello che porteremo nel cuore per il resto dei nostri giorni…
Nel mio caso hanno influito in egual misura le passioni e il destino! Ma lascia che ti racconti dall’inizio…
Ero in procinto di concludere gli esami alla facoltà di economia, ma prima di laurearmi avrei comunque dovuto aggiungere al mio curriculum un’esperienza lavorativa. Stavo già cercando opportunità di lavoro nella provincia di Siena, ma, come ho già detto, la routine ogni tanto va spezzata..!
Devi sapere che da sempre il mio cuore ha seguito un percorso parallelo, intriso di Arti Marziali, Metafisica e filosofie dell’Asia!
L’impossibilità di conciliare la mia innata curiosità per il mondo orientale con la carriera universitaria non mi aveva comunque impedito di proseguire le mie ricerche. I miei sogni erano ancora lì, ben saldi nel mio spirito, così chiari da essere quasi tangibili… Una sensazione che sono certo tu conosca bene!
Come si aiuta il fato?
Avere in mente i propri obiettivi e lasciarli sedimentare nella propria coscienza, mentre in silenzio impugnano l’indistruttibile lancia della volontà, è il segreto della loro realizzazione!
Lo so, mi sono fatto trasportare dalle emozioni… Ma anche questo fa parte del gioco!
Forse un linguaggio scientifico potrebbe rispondere meglio alla domanda?
Vediamo… Carl Gustav Jung ha tentato di spiegare il concetto introducendo la sincronicità; Werner Karl Heisenberg ne ha dimostrato involontariamente l’esistenza con il suo principio di indeterminazione; Igor Sibaldi l’ha infine definita legge di attrazione…
Argomenti decisamente distanti dalle “materie scolastiche” alla portata di tutti, approfonditi nell’articolo “I ‘superpoteri’ dei mistici orientali spiegati dalla scienza moderna”.
Ma in parole semplici di cosa stiamo parlando?
Del modo in cui il destino ascolta la voce dei nostri desideri più profondi!
Coincidenze e offerte azzeccate
In un universo in cui generalmente prevale l’entropia, spesso è proprio una volontà ben indirizzata a portare ordine nel caos!
Così la mia volontà di conoscere l’oriente e l’origine delle antiche scienze, che da sempre mi hanno affascinato, ha svolto un ruolo determinante nel decidere questo primo viaggio.
Ed ecco infatti che una serie di fortunate coincidenze hanno fatto sì che il vecchio relatore della mia ragazza le mandasse la proposta di stage di un’associazione del nord Italia.
L’offerta era questa:
- una permanenza di due o tre mesi in una fattoria ecologica per studiare le tecniche di greenfarming, l’agricoltura biologica che si contrappone allo sfruttamento intensivo delle risorse;
- un periodo di insegnamento nelle scuole gestite della comunità cristiana Sacred Heart, per “acclimatarsi” al luogo e alla cultura locale (per maggiori dettagli visitate la mia pagina Exploring Earth!).
Inutile dire che ho accettato all’istante!
Come sapevo che la meta scelta era quella giusta
Questa era un’occasione imperdibile, di quelle che si presentano una sola volta nella vita, non soltanto come tirocinio universitario, ma nella prospettiva di esplorare personalmente l’origine di tutte le mie passioni: l’oriente più antico, la culla delle millenarie tradizioni giunte a noi soltanto negli ultimi due secoli.
Ma c’era un però…
Dopo aver praticato Arti Marziali per metà della mia vita, la scelta più ovvia sembrava essere un viaggio verso il paese del Sol levante, oppure la Cina, indubbia patria del Kung Fu e di tutte le maggiori correnti di pensiero relative all’arte del combattimento.
Di cosa avevo bisogno veramente?
A questo punto c’è bisogno di una breve parentesi storica…
In luoghi come Cina e Giappone, dove l’orgoglio nazionale e personale non è più soltanto una parola da evocare nei romanzi o far risuonare nel grande schermo, dove il “perdere la faccia” è l’onta più grave che si possa subire, esiste tuttavia la consapevolezza di quello che potremmo definire un “passato sacro e distante”.
Si tratta della tendenza comune a molti popoli di far risalire le proprie tradizioni ad un luogo preciso ma fisicamente irraggiungibile, poiché appartenente ad epoche passate o a regioni lontane. Tuttavia è proprio questa sua caratteristica di inaccessibilità a renderlo degno depositario di verità innegabili, racconti che sconfinano nel mito, tradizioni e retaggi che non possono che contenere una qualche concretezza storica.
Per gran parte dell’oriente questo luogo è l’India.
Sembra infatti che molti Paesi dell’Est del mondo tendano a ricercare l’origine delle proprie tradizioni spirituali e ascetiche nel continente indiano.
È là che il presente trova i suoi natali, là dove la ricerca storica arriva e si ferma, sentendosi annichilita dall’enorme peso dei millenni, e tuttavia confortata dal poter stabilire con intuitiva certezza un punto di partenza all’immensa cultura distribuita nel tempo a nord e a sud della catena himalayana.
Torniamo alle nostre passioni…
Il punto cruciale di questa riflessione è capire come la prima grande avventura rifletta proprio i nostri desideri più profondi.
Cos’è che ti appassiona di più in assoluto?
Quali attività ti fanno provare un brivido di segreta emozione?
Cosa ti fa balzare giù dal letto alle prime luci dell’alba?!
Ecco cosa devi andare a vivere!
Personalmente sapevo di voler approfondire le discipline orientali che ho inseguito per una vita intera… Quindi ho analizzato a fondo le origini di ciò che stavo praticando al momento della partenza: il Kung Fu.
Ecco allora la leggenda del monastero Shaolin, il tempio della giovane foresta della montagna Shaoshi.
Luogo di ritiro e preghiera nella Cina orientale, tra il 520 e il 526 il tempio Shaolin ospitò il sant’uomo passato alla storia con il nome di Bodhidharma, il quale, trovando i monaci in condizioni fisiche inadatte per i tipi di meditazione che praticavano, trasmise loro le tecniche conosciute ai giorni nostri come Kung Fu.
Lo stesso personaggio insegnò loro anche il Buddhismo Chan, divenuto “famoso” in occidente con il nome giapponese Zen. Anche il Buddhismo infatti si sviluppa per la prima volta in India, proprio come lo Yoga.
È così svelato uno dei retroscena – tutt’altro che nascosto! – del mio desiderio di partire: l’indagine “sul campo” di quest’ultima antichissima disciplina, la cui origine si perde nella notte dei tempi e come al solito torna ad amalgamarsi tra l’intrico di radici all’origine di altre tecniche cinesi di mio interesse.
Ne è un esempio il Daoyin, o Qi Gong, le cui finalità vanno dalla corretta circolazione dell’energia vitale al mantenimento del corpo in salute, fino ad ambire al risveglio della spiritualità dell’individuo, attraverso un intenso lavoro mentale e fisico, ambiti che sconfinano negli obiettivi della pratica yogica anche agli occhi dei meno esperti.
Come ben sappiamo, l’associazione mentale tra India e Yoga, tra continente indiano e spiritualità, templi e culture antiche è immediata.
Se vuoi approfondire il significato e lo scopo dello Yoga, leggi l’articolo “Cos’è lo Yoga”, dove troverai anche l’analisi dei punti in comune tra queste discipline!
E tu sei pronto a partire?!
Si dice che le emozioni siano d’intralcio al cammino verso la conoscenza di sé… Mere risposte impulsive ad altrettanto fugaci interpretazioni della realtà…
Credo però fermamente che in alcuni momenti della vita siano la spinta più forte per lanciarsi nel vuoto e superare le proprie paure, per gettarsi nella tempesta del proprio destino e sviluppare sufficiente resilienza (leggi cos’è in questo articolo!) per affrontare il mondo con un vigore ed una volontà altrimenti impossibili da padroneggiare.
E tu cosa stai aspettando?!
Ben vengano il desiderio di scoperta e la voglia di avventura! Oppure, come ha detto il poeta inglese William Blake, rischiamo che i fuochi del nostro io rimangano spenti, lasciandoci frenati in ogni nostra azione…
Lasciati guidare dalle tue passioni più profonde e vedrai che il destino ti aiuterà a prendere il volo verso un’avventura che cambierà per sempre la tua vita!
Proprio come l’India ha fatto con me…!!!
Le aspettative
Al momento della partenza non potevo ancora immaginare le meravigliose sorprese che mi stavano aspettando!!!
Però ero consapevole della grandissima opportunità che mi veniva data: scoprire una parte di mondo senza filtri culturali o commerciali, e, quali che fossero i miei limiti, creare le occasioni per sondarli e superarli!
I presupposti c’erano tutti: obiettivi, desideri, passioni e sogni erano inequivocabilmente orientati verso la medesima destinazione: l’India!!!
E i tuoi?!
Se hai ben chiaro nella tua mente dove andare, se il tuo cuore è colmo di aspettativa e il tuo spirito freme di desiderio, allora non ti resta che preparare lo zaino!
Ricordo benissimo la voglia di avventura, il sapore della sfida, l’idea di trovarmi per la prima volta da solo all’altro capo del mondo… Tutto ciò aveva reso l’attesa della partenza a dir poco elettrizzante!
Stavo per affrontare il primo vero viaggio indipendente… Fino a che punto sarei riuscito a cavarmela? In quale misura ero in grado di badare a me stesso?
Morivo dalla voglia di scoprirlo! E tu?!
Per non parlare di tutti gli incontri incredibili che ci aspettano una volta giunti a destinazione: persone provenienti da ogni continente, con il loro sapere, i loro ricordi e le loro emozioni… Fili rossi del destino che si intrecceranno a noi per sempre…
Ma questa è un’altra storia..!
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