OBE e NDE – Esperienze fuori dal corpo e Viaggi Astrali

23 Nov 2020 | Scienza e Spiritualità

Ti è mai capitato di osservare il tuo corpo dall’esterno?!

Non parlo di specchi ovviamente… Ma di vere e proprie fuoriuscite notturne dal corpo di carne e ossa!

È un tema che ricorre anche nel mio primo romanzo, “Il Viaggiatore”, un thriller d’avventura la cui trama è condita con un pizzico di atmosfera fantasy…

Lo so, questo argomento infatti sembra più adatto alla trama di un film horror, piuttosto che ad una seria ricerca scientifica. Eppure sono certo che molti lettori abbiano già sperimentato il viaggio astrale.

Probabilmente non se ne sono resi conto, scambiandolo per un sogno, oppure del tutto all’oscuro del fenomeno… Sta di fatto che, come anticipo nell’articolo “Perché cadiamo prima di addormentarci?”, la maggior parte di noi ha già viaggiato in astrale!

Ho già accennato a questa possibilità in molti altri articoli, poiché qualsiasi “investigatore spirituale” non può non imbattersi nell’argomento. Anzi! Spesso costituisce proprio l’inizio della ricerca…con tutte le conseguenze negative del caso!

Si tratta infatti di un vero e proprio viaggio nella quarta dimensione vibrazionale, ancora densa di emozioni negative, illusioni mentali e pericoli… Ma arriviamoci per gradi, analizzando per prima cosa le basi del fenomeno, a proposito delle quali ti consiglio di leggere, se non l’hai già fatto, l’articolo “La composizione della macchina umana: corpi sottili e aggregati vibrazionali”.

Riassumendo brevemente quanto scritto nei sopra citati articoli, per parlare di viaggio astrale occorre innanzitutto sapere che la nostra “macchina umana” è costituita dalla sovrapposizione di più aggregati vibrazionali: corpi sottili di diversa densità e frequenza vibratoria, che esistono contemporaneamente “dentro di noi” e su altre dimensioni dell’esistenza.

 

Il Corpo Astrale

Il corpo sottile di nostro interesse è quello conosciuto con il nome di “corpo astrale”. Ormai questa terminologia è entrata nell’uso comune, e sebbene continuerò ad utilizzarla anche io, voglio precisare che, nella branca del buddhismo esoterico che studia gli aspetti metafisici dell’esitenza, non è il Corpo Astrale (Linga Sharira in sanscrito) ad uscire da quello fisico – evento che comporterebbe la morte del soggetto! – ma la cosiddetta “Anima Umana”, o Manas, quinto aggregato in ordine di “purezza” su una scala di sette (il settimo è il più evoluto, spiritualmente parlando).

Qualcuno lo chiama anche “corpo eterico”, confondendolo con l’aggregato sottile che si trova “a metà strada” tra la dimensione fisica e quella astrale. In ogni caso non lo tratterò nel presente articolo.

Indipendentemente dal nome, la difficoltà principale nel prendere consapevolezza del fenomeno è quella di trasferire la propria coscienza nel corpo che lascia l’involucro fisico.

Sebbene infatti quasi tutti viaggino in astrale mentre dormono, pochissime persone riescono a condurre la propria “mente consapevole” all’interno del corpo sottile, evitando così che le dinamiche oniriche ne trasformino i ricordi in sogni sfuocati.

Le arti sciamaniche di cui ci mette a parte Carlos Castaneda suggeriscono infatti di iniziare l’allenamento dalla presa di coscienza all’interno dei sogni, introducendo i famosi “sogni lucidi”, nei quali si è liberi di costruire interi mondi con la sola immaginazione.

Se stai pensando al film Inception, con Leonardo Di Caprio, non sei affatto fuori strada!

Tuttavia non affronterò qui tale approccio, lasciando da parte anche la nomenclatura esoterica, poiché devi sapere che anche in occidente esistono ormai acronimi specifici per questo genere di fenomeni: OBE e NDE, dall’inglese “Out of Body Experience” e “Near Death Experience.

 

Near Death Experience: le esperienze di premorte

Sono ormai molte le testimonianze della famosa “luce in fondo al tunnel”. Capita spesso infatti che, in seguito ad un grave incidente, un arresto cardiaco, un forte trauma e così via, le persone vengano “sbalzate fuori” dal proprio corpo, e vivano un’esperienza spirituale al confine tra la vita e la morte.

Vedere luci intense, incontrare i propri cari già scomparsi, percepire l’assenza del tempo accompagnata da una grande serenità… Sono tutti fattori comuni ai racconti di chi ha sperimentato in qualche modo l’NDE.

Anche lo stato di coma o una potente anestesia possono scatenare la fuoriuscita involontaria del corpo astrale, sul quale però è quasi impossibile avere il controllo.

Infatti tutte queste casistiche forzano un processo conosciuto e studiato da millenni, che necessita di anni di addestramento e di un notevole bagaglio di conoscenze metafisiche per poter essere padroneggiato.

Esatto, per chi vuole crederci, il viaggio astrale è una facoltà accessibile a tutti, sebbene richieda un duro allenamento, una volontà ferrea e, soprattutto all’inizio, un pizzico di fiducia nella possibilità stessa dell’esistenza del fenomeno.

E qui arriviamo al dunque: l’OBE…

 

Out of Body Experience: le esperienze fuori dal corpo

Non c’è bisogno di rischiare la vita per proiettare il proprio corpo astrale al di fuori della persona fisica!

È questione di allenamento, come suggerisce anche il film Marvel “Doctor Strange”, che, durante il suo apprendistato a Kamar-Taj, studia nella dimensione astrale levitando al di sopra del suo corpo addormentato…

Solo un’opera di fantasia?

Sta a te decidere!

Sono molte le testimonianze di persone che hanno fatto visita ad amici lontani viaggiando con il corpo astrale, che hanno esplorato luoghi irraggiungibili, che hanno attraversato pareti solide e volato in cielo o nelle profondità degli oceani.

Ad ascoltare i complottisti, perfino la CIA addestrerebbe i suoi agenti spia per compiere le loro missioni in astrale, invisibili ai radar nemici…

Non sono un complottista! Ma non escludo mai nulla a priori. So ad esempio che molte sette si danno appuntamento sul piano astrale, ma ti suggerisco di leggere “Cinque consigli per esplorare in sicurezza il mondo spirituale” prima di tentare questa strada!

Tornando a noi, non avrebbe senso inserire qui tutte le testimonianze dei viaggiatori astrali. Se ti interessano, ti consiglio il libro “Il Corpo Astrale”, di Herbert B. Greenhouse, alle quali lascia ampio spazio.

Si aprono infinite possibilità a coloro che hanno preso consapevolezza della separazione notturna dei propri corpi… Ma non voglio tediarti con troppa teoria. Passiamo alla pratica, e vediamo come fare!

 

Come viaggiare in astrale? Una semplice tecnica per provare

Dopo tutto questo parlare sicuramente ti sarà venuta voglia di provare!

Ci sono molti siti che descrivono le più svariate tecniche per viaggiare in astrale. Non ce n’è una migliore di un’altra, anzi, spesso è il singolo individuo che si trova meglio con un metodo piuttosto che con altri.

Non resta che provare, e puoi davvero scegliere a tuo piacimento la tecnica che più ti attira. Tenendo sempre il tuo “sesto senso” in ascolto, cercando di evitare bufale e consigli sbagliati!

Sebbene io sia contrario al viaggio astrale, e tra poco ti spiegherò perché, voglio comunque descriverti una sequenza di esercizi che possono aiutarti a separare coscientemente il tuo corpo astrale da quello fisico.

Innanzitutto occorre coricarsi presto, dopo una cena leggera, spegnere tutte le luci e sdraiarsi sul letto un paio d’ore prima del solito, così da essere certi di non addormentarsi subito.

È quindi il momento di rilassarsi. Immagina che ogni singola parte del tuo corpo sia abitata da esseri minuscoli (scegli tu di quale natura!). Sono loro gli artefici delle tensioni, quindi “costringili ad uscire”, guidandoli verso un punto localizzato circa quattro centimetri sotto l’ombelico, dal quale un canale argentato fuoriesce dal tuo corpo, proiettando fuori tutti questi abitanti.

Partendo dai piedi, man mano che le parti del corpo “si svuotano”, le abbandoni sul letto, immaginando una sensazione di pesantezza e torpore che le avvolge.

Quando avrai rilassato tutto il corpo, un po’ alla volta, sarà il turno della mente.

Dovrai cacciare tutti i pensieri, e qui occorrerebbe un libro intero per spiegare come fare! Ti consiglio di guardarli come se tu fossi un osservatore esterno, lasciandoli “scivolare via”, senza sforzo, uno dopo l’altro, abbandonandoti al silenzio.

A questo punto la tua mente sarà pronta a “costruire” il tuo corpo astrale.

La tecnica “dell’onda blu” è piuttosto conosciuta. Consiste nell’immaginare una forte luce azzurra che, originandosi da un punto su un alluce, si espande fino ad invadere tutto il tuo corpo dall’interno.

Dovrai immaginarla di centimetro in centimetro, come se il tuo involucro di pelle non fosse che un contenitore da riempire. All’espansione della luce di solito si accompagna una sensazione di formicolio nelle parti interessate, ma fai attenzione a non contrarre di nuovo i muscoli. Rimani rilassato, con la mente sgombra dai pensieri.

Adesso viene la parte più difficile! L’uscita vera e propria.

È un atto di volontà, uno sforzo immane con il corpo assolutamente rilassato. Sembra un ossimoro, ma non ci sono altre parole per descriverlo.

Immagina di guardare la tua figura distesa dall’esterno, come se tu fossi ai piedi del letto, e contemporaneamente cerca di uscire dalla “sfera di gomma” che costituisce il tuo corpo di materia.

Sappi che non riuscirai al primo tentativo, e neppure al secondo. Occorreranno alcuni mesi come minimo, senza interrompere la pratica costante dell’esercizio. Spesso, soprattutto all’inizio, ti addormenterai durante le prime fasi… Non importa! Hai tutto il tempo che vuoi.

La prima fuoriuscita sarà piuttosto traumatica: tremori, una sensazione di schianto, forse nausea… E lo choc dei colori astrali, molto più brillanti perché visti da una diversa frequenza vibratoria, probabilmente ti catapulterà di nuovo all’interno del corpo fisico.

Non scoraggiarti! Fatti una bella dormita senza dare troppo peso alla cosa, e la sera successiva proverai di nuovo.

Le prime volte rientrerai in modo spontaneo, più avanti ti sarà sufficiente riallineare il corpo astrale su quello fisico, e lasciarti “cadere dentro te stesso”! I due corpi restano comunque legati tra loro dalla “corda eterica d’argento“, non importa quanto lontano tu riesca a viaggiare.

Prima di poter controllare gli spostamenti in astrale, dovrai imparare a gestire le tue emozioni in quello stato alterato di coscienza. Un buon esercizio è ricordarsi di guardare le proprie mani “trasparenti”, senza vacillare… Ma come ho già detto, hai tutto il tempo di cui hai bisogno!

Basta spoiler! Se decidi di provare, in bocca al lupo e buon divertimento!

 

Conclusioni e…avvertenze!

Ora, senza dubbio starai pensando che, se tutto ciò che hai letto è vero, viaggiare in astrale dev’essere un’esperienza eccezionale, nella quale vale davvero la pena di investire tempo ed energie…

Non posso negare che l’Out of Body Experience faccia parte di quelle realtà “fuori dall’ordinario” che dovrebbero essere sperimentate da tutti almeno una volta nella vita.

Un’esperienza del genere, vissuta in prima persona, rappresenta la prova tangibile che di fatto esiste qualcosa di più!

Dimensioni diverse da quella dei cinque sensi… La “banale” capacità di volare… Addirittura la vita dopo la morte! Ognuno è libero di interpretare come vuole l’accaduto, ma una volta osservato con i propri occhi, è difficile continuare a vedere il mondo come prima.

Ed è qui che voglio portare la tua attenzione: l’impossibilità di tornare a vedere il mondo come prima.

Al di là di come il singolo viaggiatore astrale interpreti l’esperienza, indipendentemente dal significato che voglia attribuirle, il pericolo sta proprio nel rischio di diventarne dipendente.

Te lo chiedo in modo pratico: se tu imparassi a volare, avresti la volontà di smettere di farlo?

Il punto è che, con l’esperienza, si impara a rendersi conto di quante energie consumi il viaggio in quarta dimensione. Energie che potresti impiegare in altro: lo studio, lo sport, la lettura, portare fuori il cane, uscire con gli amici… Insomma, tutte le care vecchie abitudini quotidiane che, notte dopo notte, perdono importanza.

Il mondo astrale chiede un grande tributo in cambio delle emozioni che regala!

Esatto, emozioni… Delle quali siamo già dipendenti a sufficienza nella vita di tutti i giorni! Se hai intrapreso un percorso spirituale, sicuramente ti sarai già imbattuto nel consiglio di molti grandi maestri, ovvero quello di “liberarsi dagli attaccamenti”.

Quale più grande attaccamento delle emozioni?!

Rabbia, paura, disperazione, vergogna, ma anche euforia, gioia incontrollata, sorpresa, adorazione… Tutto ciò fa parte del mondo materiale, della terza e quarta dimensione, dove dualismo e razionalità costituiscono la radice dell’umana sofferenza.

…Il mondo e tutti i fenomeni che noi vediamo sono miraggi della nostra immaginazione: essi emergono dalla mente e nella mente si riassorbono.” Canta il poeta-asceta Milarespa.

Trascendendo la percezione degli oggetti dei sensi, il silenzioso saggio che concentra il suo sguardo tra le sopracciglia, rendendo armonizzato nelle narici il soffio inspirato con quello espirato, che è padrone dei sensi, della mente e dell’intelligenza e che è proteso verso la liberazione, affrancato dal desiderio, dalla paura e dalla collera, egli sarà veramente libero per sempre.” Rivela Khrisna ad Arjuna nella Bhagavad Gita.

Non si tratta più di dubbio, ma della convinzione che lo Yidam [l’oggetto della meditazione] è nato dal pensiero dell’adepto, perciò è sua creatura. È proprio questo che tu dovevi constatare: dèi, demoni…l’universo intero non è che un miraggio; esiste nella mente, da essa sorge e in essa si dissolve.” Sancisce un altro maestro tibetano dimenticato…

E, se ben ricordi, le tecniche di cui ho parlato per intraprendere il viaggio astrale insegnano anzitutto a costruire il proprio veicolo astrale tramite una visualizzazione mentale.

Lascio a te le dovute considerazioni…

Ciascuno è libero di scegliere i propri strumenti nel lungo percorso dell’esplorazione del Sé, ma se siamo nati in questo mondo un motivo deve esserci, e la fuga in astrale non è certo la soluzione per sottrarsi all’eterno ciclo di rinascite in terza dimensione. Non è neppure la formula magica per evolvere spiritualmente…

Ciò non toglie che dare un’occhiata sia più che lecito!

Augurandoti quindi buon viaggio, ti saluto e ti aspetto con il prossimo articolo!

 

 

Roberto Fagnani

COACH DI GUERRIERI MODERNI E CONSULENTE DI VIAGGI INTERIORI

Coach di crescita personale per scoprire te stesso attraverso metodi non convenzionali: Arti Marziali orientali, libri, viaggi e antiche scienze spirituali.

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