In questo articolo andiamo a rispolverare l’argomento della mia tesina di maturità!
Sono trascorsi ben tredici anni dal mio primo studio approfondito su questo strumento divinatorio cinese, e nel frattempo ho aggiunto molti tasselli al puzzle della conoscenza.
Nell’immaginario occidentale l’idea di oracolo è stata condizionata nel tempo da favole, mitologia e TV: pensa all’oracolo di Delfi, che predisse a Laio, re di Tebe, e a sua moglie Giocasta l’infausta sorte del figlio Edipo. Oppure alle profetesse danzanti nel film “300”, figure realmente esistite nell’antica Grecia, la cui nomina era caratterizzata da specifici rituali e sacrifici.
E ancora tarocchi, pendoli magici, sfere di cristallo, viscere di animali, voli di uccelli e, non da ultimi, stregoni ciechi, una peculiarità che a quanto pare fornisce un grande aiuto nell’ottenere la “visione del futuro”.
Insomma, oracoli e strumenti oracolari sembrano strettamente legati alla “magia”, e non di rado l’utilizzo di sostanze stupefacenti accompagna le doti di questi visionari, proprio a sottolineare la rinuncia alla razionalità come condizione necessaria per accedere alle “facoltà divine”.
Spero quindi di stimolare il tuo interesse mostrandoti quanto l’I Ching (易经, Pinyin: Yìjīng), il famosissimo “libro dei mutamenti” arrivato fino a noi dall’antica Cina, sia invece intimamente legato a regole matematiche e leggi fisiche!
Chissà che non sia possibile risalire addirittura a una “dimostrazione scientifica” dei suoi responsi… Ma innanzitutto vediamo come funziona.
I Ching: background introduttivo
La tecnica oracolare – o metodo di esplorazione dell’inconscio/coscienza – contenuta in questo libro va ben oltre i dettami della scienza occidentale, basata sull’assioma inoppugnabile della causalità: il principio di causa effetto che determina ogni evento osservabile in natura.
Come abbiamo già visto in altri articoli, le più moderne scoperte, in campi come la fisica quantistica e le neuroscienze, minano le fondamenta del metodo scientifico occidentale: le “leggi di natura” dimostrate in laboratorio non sono altro che probabilità statistiche e modelli matematici ottenuti separando i singoli eventi dal sistema globale.
Che sia ad opera di un diverso avvenimento simultaneo, di un osservatore esterno o del caso stesso, l’evento analizzato in laboratorio subisce comunque, nella realtà, interferenze incontrollabili, “singolarità” che ne sanciscono, nella maggior parte dei casi, l’imprevedibilità matematica.
Considerazione quest’ultima sottoscritta nientemeno che da Albert Einstein, con la celebre frase: “Nella misura in cui le leggi della matematica riguardano la realtà, non sono certe; e nella misura in cui sono certe, non riguardano la realtà.”
La “non-scienza” orientale tiene conto da millenni della visione integrata dell’esistenza, che comprende in un unico apparato materia e spirito, mente e corpo.
L’istante osservato diventa la somma di tutto ciò che concorre a generarlo: le condizioni ambientali, gli oggetti coinvolti, perfino la predisposizione psichica ed energetica dell’osservatore stesso!
Sono tutti questi elementi a determinare il funzionamento dell’oracolo, che come vedremo tra poco può essere consultato semplicemente lanciando in aria tre monete!
Tali fattori hanno finalmente conquistato il proprio spazio anche negli studi – e nel linguaggio! – occidentali: vanno sotto il nome di principio di indeterminazione di Heisenberg e legge di sincronicità di Carl Gustav Jung (solo per fare alcuni esempi). Tuttavia, per non divagare troppo, ne parlerò approfonditamente nell’articolo “I ‘superpoteri’ dei mistici orientali spiegati dalla scienza moderna”.
Al momento ci interessa capire in cosa consiste il Libro dei mutamenti, e quanto è possibile scoprire di se stessi interrogandolo.
La storia e i responsi del Libro dei mutamenti
L’I Ching è una delle opere più antiche del pianeta, che incorpora le fondamenta di tutte le filosofie cinesi: confucianesimo, daoismo, scienza naturale e arte di governare attingono alla saggezza contenuta in queste pagine, il cui linguaggio riflette un modo di vivere ormai sepolto nelle sabbie del tempo.
La letteratura cinese indica quattro diversi autori, distanti nel tempo, che hanno progressivamente aggiunto il proprio sapere alla vasta raccolta di conoscenze.
Essi sono Fu Hsi, figura mitica rappresentante dell’era della caccia, della pesca e dell’invenzione della cottura; il re Wȇn e suo figlio, il duca di Zhou, ed infine Confucio.
Il responso dell’oracolo infatti non è un “sì” o un “no” secco, come avveniva nelle più antiche forme di divinazione. La domanda che rivolgiamo al libro – e alla nostra coscienza – nel momento in cui lanciamo le tre monete ottiene una risposta complessa e mutevole: come vedremo tra poco, il simbolo costruito da sei lanci consecutivi avrà una propria “immagine”, una “sentenza” e diversi “commenti alle linee mutevoli”.
Inutile però aggiungere altro senza prima aver capito le regole del gioco!
Come si consulta l’I Ching?
In virtù della necessità di utilizzare meno razionalità possibile, lasciando al “caso” il compito di leggere il nostro inconscio e il nostro futuro, in antichità venivano estratti alcuni bastoncini da un mazzo di steli di millefoglie.
In tempi più recenti il metodo si è semplificato, e oggi consiste nel lanciare in aria tre monete, contando poi il numero di “teste” e il numero di “croci” ottenute.
Nel farlo la domanda che vogliamo rivolgere all’oracolo deve essere ben chiara nella nostra mente, ma al tempo stesso dobbiamo trovarci in uno stato di calma e concentrazione, in modo che l’irrazionalità del gesto criticata dalla logica sia spazzata via dall’intuito dinamico proveniente direttamente dalla nostra coscienza (o inconscio).
Difficile da spiegare, ma semplice da mettere in pratica!
La nostra identità nell’istante presente è generata da un insieme di fattori in gran parte sconosciuti, o che non consideriamo tali. La forza dell’oracolo – dell’apparente casualità secondo la quale cadono le monete – consiste proprio nel raccogliere tutte queste peculiarità nell’equazione invisibile della caduta delle monete, determinata più che mai dallo stato globale dell’osservatore-lanciatore.
La nostra condizione psichica, emotiva e di salute, il nostro vissuto, il livello delle diverse energie eteriche, e lo stato dei corpi sottili che costituiscono la nostra “macchina umana” confluiscono contemporaneamente nell’esito del lancio, così come in ogni nostra azione quotidiana.
Cosa otteniamo?
Un “sì” o un “no”, indicati rispettivamente da una linea intera e da una linea spezzata (in figura), ben presto si sono rivelati inadeguati, insufficienti per esprimere la complessità della condizione umana.
Allora le linee sono state raddoppiate, e poi triplicate, ottenendo così otto trigrammi, come sottolinea la formula matematica delle disposizioni con ripetizione: D’n,k= nk = 23 = 8.
Gli otto trigrammi dell’I Ching
Ciascun trigramma è formato da tre linee, che possono essere intere o spezzate, disposte in ordine diverso:
L’Immagine, o elemento, riportato in figura è soltanto un aspetto del trigramma. Esso infatti è dotato anche di un nome proprio, di una qualità e di un ruolo nella “famiglia”:
- Il Cielo è il padre, forte, chiamato qián (乾), il Creativo;
- La Terra è la madre, devota, chiamata kūn (坤), la Ricettiva;
- Il Tuono è il primo figlio, mobile, chiamato gèn (艮), l’Eccitante;
- L’Acqua è il secondo figlio, pericoloso, chiamato kǎn (坎), l’Abissale;
- Il Monte è il terzo figlio, quieto, chiamato zhèn (震), l’Arresto;
- Il Vento/Legno è la prima figlia, penetrante, chiamata duì (兌), la Mite;
- Il Fuoco è la seconda figlia, luminosa, chiamata lí (離), l’Aderente;
- Il Lago è la terza figlia, allegra, chiamata xùn (巽), la Serena;
La declinazione di genere è fine a se stessa, in quanto questi simboli/archetipi si applicano sia a uomini che donne.
Millenni di cultura orientale convergono in questa “classificazione”, dove gli elementi naturali evocano attitudini umane e forze divine, come sempre perfettamente integrate nella concezione “organicistica” orientale dell’universo.
Neppure gli otto trigrammi però sembravano coprire le molteplici casistiche degli accadimenti terreni… Quindi furono a loro volta accoppiati!
I 64 esagrammi dell’I Ching
Il totale, applicando la formula precedente agli otto trigrammi, è proprio D’n,k= nk = 82 = 64, che equivale alla distribuzione con ripetizione delle due linee iniziali in gruppi di sei: D’n,k= nk = 26 = 64.
Eccoli rappresentati in figura, anche se eviterò di elencarne tutti i nomi!
Ma, in termini pratici, come si ottiene uno di questi simboli dal lancio delle tre monete?
Vediamolo insieme, così non ti resterà che provare!
Come interrogare l’oracolo
Utilizzando il metodo moderno del lancio delle monete – necessariamente uguali tra loro, d’argento per fare scena! – occorre anzitutto assegnare alla testa il valore 3 (è lo yang, il positivo) e alla croce il valore 2 (yin, negativo).
Come saprai, il tàijítú (太极图), chiamato anche “diagramma della Realtà Ultima”, è il simbolo principale del daoismo, il famoso cerchio metà bianco e metà nero, con due punti di colore opposto nelle “gocce” che si abbracciano, ad indicare la complementarietà e l’armonia/integrazione degli opposti, elementi di base di questa dimensione dualistica.
Grazie a questi valori ad ogni lancio è possibile ricavare il carattere di una linea, seguendo quattro semplici regole:
- Tre croci danno 2+2+2 = 6, una linea spezzata mobile (fig. A);
- Una testa e due croci danno 3+2+2 = 7, una linea intera fissa (fig. B);
- Due teste e una croce danno 3+3+2 = 8, una linea spezzata fissa (fig. C);
- Tre teste danno 3+3+3 = 9, una linea intera mobile (fig. D).
Proprio così: la distinzione tra “bianco e nero”, “positivo e negativo”, “maschile e femminile” non era sufficiente. Per questo motivo alle linee vengono associati anche gli attributi di staticità e mutevolezza: l’essere umano e il cosmo sono in continuo mutamento, e di conseguenza la condizione attuale porterà in grembo i semi della condizione futura.
Per ottenere il tuo esagramma devi concentrarti sulla domanda da rivolgere all’oracolo, quindi lanciare per sei volte consecutive le tre monete, segnando la linea corrispondente ad ogni lancio (per disegnare l’esagramma si inizia dalla linea più in basso).
Le tabelle del Libro dei mutamenti faranno il resto: una volta individuato il tuo esagramma, dovrai leggerne la descrizione.
Se il tuo simbolo è composto soltanto da linee fisse (cioè ottenute da lanci il cui risultato era 7 o 8), sarà sufficiente leggere l’idea complessiva, esposta nella “Sentenza” e nell’“Immagine”.
Se invece nell’esagramma ottenuto ci sono una o più linee mobili (6 o 9), dovrai considerare anche i commenti relativi alle posizioni delle linee mutevoli, sempre contate dal basso verso l’alto (ad esempio: “Nove al quinto posto significa…”).
In virtù della legge del mutamento, inoltre, da ogni linea mobile ne nascerà una fissa, e per conoscere il futuro occorrerà trasformare tutte le linee mobili del primo esagramma nelle corrispondenti linee fisse: una linea forte mutevole (intera) darà vita ad una linea debole fissa (spezzata), e viceversa.
Sostituendo le linee mobili con le loro opposte otterrai un secondo esagramma, potenziale situazione finale/futura che germoglierà dall’esagramma ottenuto attraverso il lancio delle monete!
Del secondo esagramma dovrai leggere soltanto la “Sentenza” e l’“Immagine”, dato che hai già mutato le linee mobili.
Ecco come, in ultima analisi, possiamo confermare le parole del fisico Fritjof Capra, quando sottolinea che “… Nel consultare l’I Ching, lo scopo non era quindi semplicemente di conoscere il futuro, ma piuttosto di scoprire la disposizione della situazione attuale in modo da poter intraprendere le azioni appropriate.”
A questo punto non ti resta che procurarti una copia del libro e provare!
Lascia le tue impressioni nei commenti, per me il responso è stato sconcertate!!!
Considerazioni finali sull’I Ching
Sebbene rimandi al prossimo articolo (già citato) per la valutazione delle eventuali prove scientifiche circa il funzionamento dell’I Ching, in “Il potere della forza di volontà tra presente e passato” ho accennato a tecniche come la “legge di attrazione”, i “101 desideri” ecc. per orientare la propria forza di volontà al fine di raggiungere gli obiettivi preposti…
Ora, sebbene un oracolo sia uno strumento pensato per “vedere il futuro”, in che misura la volontà del singolo e il suo libero arbitrio influiscono sulla caduta delle monete?
Partendo dall’ipotesi (ed è solo un’ipotesi, che devi prima di tutto verificare interrogando l’oracolo) che il responso sia giusto, in che misura la tua mente inconscia, unita alla tua “volontà di potenza”, ha generato quella specifica casualità?
Se, come afferma il principio di indeterminazione di Heisenberg, l’osservatore influenza il fenomeno osservato, si tratta davvero di una “previsione”, o è soltanto un “mettere nero su bianco” i propri desideri?
Nel caso in cui invece ad interrogare l’oracolo sia una persona particolarmente insicura, è possibile che, mancando la sua volontà di una direzione precisa, la sommatoria del suo stato psichico ed energetico rifletta il suo pessimismo, dando modo alle monete di “riflettere” le sue paure più profonde?
Domande sulle quali potremmo scrivere un intero libro, ma che ti esorto a porti nell’interrogare l’I Ching, visto che la storia del mondo è sempre stata segnata da uomini e donne con una grande forza di volontà, assolutamente convinti di scrivere il destino con le proprie mani…
Osserva attentamente il tuo stato d’animo quando interrogherai l’oracolo, e valuta bene se il responso ottenuto sia imputabile ad un destino avverso o soltanto ad un momentaneo stato emotivo pessimistico!
Se invece il responso è positivo, sei sulla strada giusta! Continua a credere nelle tue capacità e ad inseguire i tuoi sogni, e nessuno ti potrà impedire di realizzarli!
Nel prossimo articolo – “I ‘superpoteri’ dei mistici orientali spiegati dalla scienza moderna” – il contributo della scienza alle premesse “magiche” dell’I Ching… A presto!
0 commenti